giovedì 6 giugno 2013

Il Belpaese

Sto prendendo seriamente in considerazione l'idea di andarmene all'estero.
Oddio, a dire il vero è già da un po' che ci penso, il problema è che non so come muovermi e che cazzo potrei fare una volta varcato il confine.
E poi dove cazzo potrei andare una volta varcato il confine?
Il mondo là fuori è immenso.

Vorrei anche rimanere. Perché adesso stavo proprio iniziando a starci bene qua. Ho conosciuto delle belle persone, ho conosciuto lui.
E poi mi dispiacerebbe lasciare i miei genitori.
Praticamente da bambina e da ragazzina non li vedevo mai perché lavoravano sempre. E il clima a casa all'epoca non è che fosse proprio dei migliori.
Qui è tutta un'altra cosa.
Soprattutto con mio padre ho un rapporto completamente diverso rispetto a quello che avevo anni fa.
E ne avevo davvero bisogno.

Non posso però vivere la mia vita in funzione di quella dei miei genitori. Non l'ho fatto a vent'anni, non lo faccio nemmeno adesso, quindi semmai dovesse presentarsi l'occasione io me ne vado.

Sono stanca di stare qua a farmi prendere per il culo.

Mandi curricula ovunque e non ti chiamano manco per fare colloqui.
E si che non è che io aspiri a fare, che ne so, la consigliera regionale.
No, mi accontenterei di fare la cassiera in un supermercato.
Purtroppo però mi hanno detto che anche per fare la cassiera devi conoscere le persone giuste.
E a questo punto sono arrivata a chiedermi se il verbo "conoscere" venga usato in senso biblico oppure no.
Perché se così fosse, sarei fottuta. In ogni senso possibile e immaginabile.

A Ravenna se guardi su internet scopri che ci sono ben undici agenzie di lavoro.
Beh, non chiedetemi come, ma io sono iscritta a dodici agenzie diverse. Da mesi. Non sono MAI stata contattata da nessuno. E sottolineo che sono stata moooolto di manica larga quando mi chiedevano che lavoro cercassi.
Porca troia.

E si che il lavoro non lo cerco solo a Ravenna, no. Lo cerco a Bologna, a Forlì, a Faenza, a Rimini.
Poi ovviamente c'è anche il discorso che piove sul bagnato e quest'anno 'sto tempo di merda ha spostato l'inizio della stagione sempre più avanti.
Non volevo arrivare a questo punto, ma davvero, io non so più dove cazzo sbattere la testa.

Qualche tempo fa un mio amico mi aveva consigliato di vedere l'iperbolico film di Luciano Salce del 1977, "Il Belpaese "
M'aveva detto di vederlo per due motivi, il primo è che fa ridere, il secondo è che si tratta di un film molto, molto attuale.
Cazzo se aveva ragione.
Guido (Paolo Villaggio) dopo otto anni passate nelle piattaforme in Arabia, torna in una Milano iper violenta e grigia come il piombo di quelli anni. Una Milano con il coprifuoco, che se volevi uscire dopo una certa ora ti toccava indossare il giubbotto antiproiettile. Una Milano in cui se ti volevi aprire un'attività in proprio o pagavi il pizzo o ti facevano o saltare in aria il negozio.

Che poi alla fine l'unico sistema per fare i soldi era andare a fare rapine in banca. Sempre con la speranza che, a rapina ultimata, qualcuno non ti fottesse il bottino da sotto il naso pure a te.
Il tutto raccontato con molta ironia. Mi sono ammazzata dalle risate anche se poi in bocca mi è rimasto tanto, troppo amaro.


"No, non parto, io non lascio l'Italia, chiaro? Hai capito Belpaese? Io resto qui, io non ti lascio. C'hai provato a farmi partire. Guarda come mi hai ridotto, come mi hai bruciato il negozio, me l'hai bombardato, mi hai massacrato, scippato, rapinato, umiliato, ma io resto, sai perché? PERCHÉ SONO UNO STRONZO IO!"


Should I stay or should I go?

6 commenti:

  1. Ciao Lilly, non ho risposte alla tua domanda,e mi dispiace tanto saperti in questa situazione, ma sono certa che vedrai qualcosa farai, saprai trovare una strada.
    http://oggiespatrio.it/, magari leggendo di un po' di gente che l'ha fatto un idea te la fai.

    RispondiElimina
  2. Beh, io forse e' inutile che lasci un commento...qualsiasi cosa decida, in bocca al lupo! E ricorda che la Ryan Air ti riporta a casa a prezzi ragionevoli in un paio d'ore da quasi tutta Europa.. :)

    RispondiElimina
  3. Ecco, uno non può andare via 4 giorni che subito succede di tutto :)
    Sulla decisione di partire, non commento neppure io: ho deciso di restare e combattere, in fondo è la mia terra...

    RispondiElimina
  4. Ci starei anche io qua, il problema è che di stare a casa a fare un cazzo non ne ho voglia. Sto preparando il curriculum in inglese.
    Carola, grazie per il link. Appena entrata sul sito ho dato un occhio e mi sono venute un paio di idee mica male.
    Eli. Lodata sia Ryan Air e sempre sia lodata (anche se ogni volta che prendo l'areo con loro temo sempre il peggio :) )

    RispondiElimina
  5. Io andrei via se non avessi Lui, un amore bellissimo da due anni.
    Vorrei scappare sai? Qui lavoro non c'è e temo che questo possa alla lunga rovinare la mia felicità con lui... Stringiamo i denti, la vita senza sbagli non esiste. Fai ciò che senti, è l'unica cosa.
    Bacio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sea, tesoro, ieri ho fatto un colloquio per un'altra azienda farlocca e dicevano che "No, la crisi non c'è, la crisi ce l'avete in testa".
      Si, si, come no. Qua non chiama nessuno. È demoralizzante, ma io mi rifiuto adesso di starci male più di tanto. Dopo tutto non è colpa mia. Non consentire al lavoro che non c'è di rovinarti la felicità con lui. Cerca, anche se è difficile, di stare bene a prescindere. Mai come oggi ho imparato che il lavoro non è tutto (poi certo, uno deve anche portare a casa i soldi, io sto facendo un sacco di rinunce ma va bene così. Dopotutto non mi manca da mangiare..)
      Prima o poi qualcosa deve cambiare, per forza.

      Elimina