mercoledì 26 giugno 2013

E alla fine arriva Ciccio

Ecco, doveva capitare qualcosa che sconvolgesse le ormai consolidatissime routines che tanto avevo faticato a costruirmi dopo il trasferimento.
Questo qualcosa si chiama Ciccio, ha sei anni e mezzo ed è il terzo figlio di mia sorella.
Trascorrerà l'intera estate con noi.
Ciccio non lo si può descrivere, Ciccio è Ciccio.
Quando è nato era tranquillo, sereno e pacifico.
Dolce, ma così dolce che ti faceva venire il diabete.

"Zia, ma lo sai quanto ti voglio bene?"
"Zia, sai quanto mi sei mancata?"
"Zia, ti ringrazio davvero tanto perché mi hai preparato da mangiare"
 Ma ti pare che a quattro anni mi devi ringraziare perché ti preparo da mangiare?

Io sospettavo che dietro quella facciata di buoni e zuccherosi sentimenti ci fosse dell'altro. E grazie al cielo c'era.

È diventato vagamente indisponente verso i quattro-cinque anni.
Emblematico fu l'espisodio dell'asilo, quando la maestra disse al responsabile Ciccio di seguire due bambini più piccoli e di insegnare loro le regole di un gioco.
Ciccio fu molto calmo e paziente. Un ometto.
Poi di punto in bianco si inalberò, prese entrambe le teste dei malcapitati e le sbatté l'una contro l'altra.
Ciccio chiese subito scusa ma si giustificò dicendo che lui, di stare dietro ai più piccoli, proprio non c'aveva voglia.

Adesso è un selvaggio.
Mi incazzo tutte le volte con mia sorella perché Ciccio ha qualche problema a rispettare le regole che gli vengono date.
Tipo che a casa ci sta meno di me.
"Io esco!"
E se ne va in giro a vagare per il vicinato per ore ed ore.
Una volta alle undici di sera è sgattaiolato fuori dal cancello ed è andato a suonare a casa del suo amichetto perché aveva voglia di giocare con lui. Il padre non fu molto contento di questa cosa.

Ciccio poi si fa i cazzi miei che è un piacere.
Mi fotte il telefono e inizia a guardare le foto, cosa che mi inquieta oltre ogni dire.
Quando sono al pc devo stare attenta perché lui s'avvicina quatto, quatto, poi si piazza a mezzo centimetro dal tuo orecchio e grida (Ciccio ha un tono di voce altissimo, dovrebbe andare a fare il muezzin):
"Io non voglio crescere andate a farvi fottere . Zia, ma cos'è 'sta roba? E che cos'è blogger? Posso andarci anche io?"
Ecco. A breve farò aprire un blog anche a lui, almeno si diverte un po'.

Ciccio è una sagoma.
Suo fratello quattordicenne, tempo fa gli faceva ascoltare Fabri Fibra e lui aveva imparato i testi delle canzoni a memoria.
Quando sua sorella ventiquattrenne e rockettara peggio ancora di me ha scoperto il tutto, ha preso seri provvedimenti.
Non so cos'abbia combinato, so che un giorno Ciccio è piombato in salotto con il chitarrino di Guitar Hero tra le braccia gridando: "Vieni a sentire il mio rock zia!"
Ed è andato a mettere su "We're not gonna take it" dei Twisted Sisters, perché a Ciccio i Twisted Sisters piacciono veramente tanto, soprattutto i video.

Ciccio una annetto fa ce l'aveva col mondo.
Era alle prese con una storia che da noi ormai si tramanda di generazione in generazione.
Ciccio è diventato zio a cinque anni, esattamente come me.
Ed era incazzato nero con suo nipote.
"Dai, Ciccio, siamo arrivati a casa di tua sorella, non sei contenta di vederla? E poi c'è anche il tuo nipotino.."
"Io non entro, io sto fuori"
"Ma Ciccio, sta nevicando, fa un freddo boia"
"Non fa niente non li voglio vedere, andateci voi"
E niente, non siamo riusciti a smuoverlo di mezzo centimetro.
Deja vu.

Ma ve l'ho detto che Ciccio cammina spesso in punta di piedi? L'hanno anche portato da diversi medici, ma sembrerebbe che sia solo una sua fissa. E poi è magrissimo. E ha due occhi verdi e grandi che sono una meraviglia.

Adesso anche i miei risvegli sono diversi. Mia madre non mi chiama più dall'uscio con gli occhi spiritati. Adesso Ciccio apre la porta: "Ma ciao zia!" E si butta nel lettone con me, perché quattro coccole al mattino non fanno mai male, né a me, né a lui.

E poi c'è il mare.
Proprio l'altro giorno, mentre stava scrutando il mare e l'orizzonte Ciccio mi guarda serio, serio e mi dice:
"Zia, io sono un uomo di città, adesso voglio diventare un uomo di mare"
Che dire?
Certo che Ciccio è proprio Ciccio.

5 commenti:

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  2. Certo che Ciccio è davvero grande! :-)

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    1. Ciao Carola! Si,è un grande, e io sono davvero fortunata ad averlo accanto a me adesso :)

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  3. Grande Ciccio! Ma perchè si chiama Ciccio se è magro? Nutrilo un po'! :-)
    Bene per il lavoro stagionale (anche se non ti è gradito), un po' di soldini in tasca non guastano mai! Cmq io continuerei a sostare nel parcheggio per scambisti: puoi sempre scambiare la tua auto con una jaguar!!! XD Salutino

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    1. Albolooooo!!!! Ma ciao! Ciccio era ciccio da piccolo, poi ha avuto qualche problema di intolleranze alimentari e adesso è diventato mingherlino. Ma mangia eh,mangia come una bestia :)))

      Hahaha!!! Come ho potuto non pensarci!Scambiare la Carlotta per una Jaguar:questa si che è un'idea! (in realtà non potrei mai, sono affezionata alla Carlotta. Nonostante sia una delle macchine più brutte che esistano sulla faccia della terra, le starò accanto fino a quando non esalerà il suo ultimo respiro. Spero solo che ciò non accada in autostrada o in tangenziale)

      A presto!

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