Certo, è una gran rottura di coglioni essere svegliata alle sei del mattino o nel cuore della notte dal nipotino di turno. Così come non è affatto simpatico dover condividere per due settimane la stanza con il nipote quattordicenne (specie se il nipote quattordicenne passa tutto il tempo ad architettare scherzi di dubbio gusto e ti fa rischiare ogni volta l'infarto).
Alla fine però, avevo proprio bisogno di vivermi la mia famiglia senza cazzi né mazzi, godermeli mentre sono tutti belli felici e rilassati in vacanza.
Purtroppo, ahimè, io lavoro adesso. Non riesco a trascorrere molto tempo con loro, ma quando capita, ne sono davvero felice.
L'altro giorno eravamo tutti a tavola: io, i miei genitori, mio fratello, mia cognata e Ciccio.
Ad un certo punto, non so per quali strane associazioni mentali, mi viene in mente questo divertente episodio risalente a tanti anni fa.
Guardo mio fratello e gli dico: "Oh, ma te la ricordi la storia del fantasma?"
"La storia del?"
"La storia del fantasma!Io avevo quattro anni!"
"Ah cazzo, sì!"
E iniziamo a ridere come pazzi.
Ecco, questa storia la voglio condividere con voi. Godetevela.
Allora, mettetevi comodi, prendete una coperta e infilatevici dentro.
Fa troppo caldo?
E allora andate in Lapponia/accendete l'aria condizionata/buttatevi nel frigorifero. Insomma state al freddo e copritevi con 'sta cazzo di coperta, altrimenti non c'è atmosfera
Niente luce.
Tanto vi basta quella del pc.
Siete pronti?
Bene, ecco a voi:
"Mio fratello e il fantasma del natale passato" (scritto da LiLLy, performed by mio fratello)
Allora, tutto incomincia da me. Che io ho sempre avuto questa mania dell'essere indipendente.
Mania che da bambina si traduceva con l'esigenza di crearmi uno spazio tutto mio. Condividendo all'epoca la stanza con mia sorella, questo mio desiderio era difficilmente concretizzabile.
Sicché mi venne la mania delle tende.
Volevo una tenda mia e starci dentro da sola, per i cazzi miei.
"Mamma me la prendi una tenda?"
"Ma che te ne fai di una tenda che non andiamo manco in campeggio noi?"
"La uso qui"
"Ma se non abbiamo nemmeno il giardino!"
"Qui, la metto qui, in salotto"
"Ma per favore..."
Capii che la tenda me la dovevo costruire da sola.
Mi serviva un oggetto lungo, tipo un bastone che però rimanesse in piedi da solo. Poi mi sarebbe bastato buttarci sopra un lenzuolo e la tenda sarebbe stata bella che fatta.
O almeno, questo era quello che pensavo io.
All'epoca non avevo alcuna, seppur minima nozione, non dico di architettura di base, ma proprio di geometria.
"Adesso ce le avrai no 'ste nozioni di base, no?"
Adesso 'sto combinata peggio di prima.
Ad ogni modo, volevo costruirmi una tenda e in casa non trovavo un oggetto adatto all'uopo.
Beh. Arriva Natale e qualcuno mi regala questo stupendissimo giocattolo, molto in voga negli anni '80 tra noi bambine, l'antenato del "Canta Tu" (e qui volevo mettervi il link con la foto. Peccato che non ho trovato nulla in tutto il web. Quando capisco che anche internet ha dei limiti mi sento male. Comunque si trattava di un microfono, con asta e un piccolo amplificatore che aveva un tasto a forma di stella per regolare il volume. Se qualcuno dovesse per caso sapere come si chiama ne sarei stra felice).
Quando vidi il mio regalo, microfono e amplificatore proprio non me li sono cagati di striscio. Un solo elemento attirava la mia attenzione: l'asta.
Finalmente potevo costruire la mia tenda.
Andai da mia mamma e mi feci dare un vecchio lenzuolo bianco, lo misi in cima all'asta e piazzai la mia tenda nel corridoio che dall'entrata di casa portava in salotto.
Certo, io mi immaginavo una roba un po' diversa. Tipo che in tenda ci potevo giocare, farci la merenda, invitarci gli amici.
In realtà la superficie calpestabile sarà stata di tre centimetri quadrati e starci dentro dava più la sensazione di essere avvolti in un sudario. Io però avevo la MIA tenda e mi sentivo la bambina più felice sulla faccia della terra.
Questa gioia infinita ebbe vita molto breve purtroppo.
Quella notte accadde l'irrimediabile.
Mio fratello tornò a casa molto tardi.
Probabilmente aveva alzato il gomito. E anche tanto.
Lui non ha mai fatto cenno alcuno all'alcool, ma non può esserci altra spiegazione logica.
Davvero, non esiste.
Beh.
Arriva a casa.
Entra.
Fa qualche passo nel corridoio.
E di punto in bianco cosa si trova a pochi centimetri dal suo naso?
La mia tenda, o meglio, a detta sua: "Un lenzuolo bianco, molto sinistro, sospeso in aria come per magia".
E secondo voi quale pensiero gli è balenato per la testa in quel momento?
"Oh mio dio, fammi capire bene che cazzo è 'sta roba che mi trovo davanti"?
"Oh mio dio, la devo smettere di bere"?
No, macché.
Lui ha pensato "E sticazzi, un fantasma!!!!!"
Ne seguì una scena degna della peggiore pellicola horror, low cost di tutta la storia del cinema. Altroché "Paranormal Activity".
Con il terrore dipinto negli occhi, quella povera anima di mio fratello, non s'arrese al suo triste destino ma reagì.
E iniziò a prendere a calci il fantasma.
O meglio, iniziò a prendere a calci la mia tenda.
Alla fine però, avevo proprio bisogno di vivermi la mia famiglia senza cazzi né mazzi, godermeli mentre sono tutti belli felici e rilassati in vacanza.
Purtroppo, ahimè, io lavoro adesso. Non riesco a trascorrere molto tempo con loro, ma quando capita, ne sono davvero felice.
L'altro giorno eravamo tutti a tavola: io, i miei genitori, mio fratello, mia cognata e Ciccio.
Ad un certo punto, non so per quali strane associazioni mentali, mi viene in mente questo divertente episodio risalente a tanti anni fa.
Guardo mio fratello e gli dico: "Oh, ma te la ricordi la storia del fantasma?"
"La storia del?"
"La storia del fantasma!Io avevo quattro anni!"
"Ah cazzo, sì!"
E iniziamo a ridere come pazzi.
Ecco, questa storia la voglio condividere con voi. Godetevela.
Allora, mettetevi comodi, prendete una coperta e infilatevici dentro.
Fa troppo caldo?
E allora andate in Lapponia/accendete l'aria condizionata/buttatevi nel frigorifero. Insomma state al freddo e copritevi con 'sta cazzo di coperta, altrimenti non c'è atmosfera
Niente luce.
Tanto vi basta quella del pc.
Siete pronti?
Bene, ecco a voi:
"Mio fratello e il fantasma del natale passato" (scritto da LiLLy, performed by mio fratello)
Allora, tutto incomincia da me. Che io ho sempre avuto questa mania dell'essere indipendente.
Mania che da bambina si traduceva con l'esigenza di crearmi uno spazio tutto mio. Condividendo all'epoca la stanza con mia sorella, questo mio desiderio era difficilmente concretizzabile.
Sicché mi venne la mania delle tende.
Volevo una tenda mia e starci dentro da sola, per i cazzi miei.
"Mamma me la prendi una tenda?"
"Ma che te ne fai di una tenda che non andiamo manco in campeggio noi?"
"La uso qui"
"Ma se non abbiamo nemmeno il giardino!"
"Qui, la metto qui, in salotto"
"Ma per favore..."
Capii che la tenda me la dovevo costruire da sola.
Mi serviva un oggetto lungo, tipo un bastone che però rimanesse in piedi da solo. Poi mi sarebbe bastato buttarci sopra un lenzuolo e la tenda sarebbe stata bella che fatta.
O almeno, questo era quello che pensavo io.
All'epoca non avevo alcuna, seppur minima nozione, non dico di architettura di base, ma proprio di geometria.
"Adesso ce le avrai no 'ste nozioni di base, no?"
Adesso 'sto combinata peggio di prima.
Ad ogni modo, volevo costruirmi una tenda e in casa non trovavo un oggetto adatto all'uopo.
Beh. Arriva Natale e qualcuno mi regala questo stupendissimo giocattolo, molto in voga negli anni '80 tra noi bambine, l'antenato del "Canta Tu" (e qui volevo mettervi il link con la foto. Peccato che non ho trovato nulla in tutto il web. Quando capisco che anche internet ha dei limiti mi sento male. Comunque si trattava di un microfono, con asta e un piccolo amplificatore che aveva un tasto a forma di stella per regolare il volume. Se qualcuno dovesse per caso sapere come si chiama ne sarei stra felice).
Quando vidi il mio regalo, microfono e amplificatore proprio non me li sono cagati di striscio. Un solo elemento attirava la mia attenzione: l'asta.
Finalmente potevo costruire la mia tenda.
Andai da mia mamma e mi feci dare un vecchio lenzuolo bianco, lo misi in cima all'asta e piazzai la mia tenda nel corridoio che dall'entrata di casa portava in salotto.
Certo, io mi immaginavo una roba un po' diversa. Tipo che in tenda ci potevo giocare, farci la merenda, invitarci gli amici.
In realtà la superficie calpestabile sarà stata di tre centimetri quadrati e starci dentro dava più la sensazione di essere avvolti in un sudario. Io però avevo la MIA tenda e mi sentivo la bambina più felice sulla faccia della terra.
Questa gioia infinita ebbe vita molto breve purtroppo.
Quella notte accadde l'irrimediabile.
Mio fratello tornò a casa molto tardi.
Probabilmente aveva alzato il gomito. E anche tanto.
Lui non ha mai fatto cenno alcuno all'alcool, ma non può esserci altra spiegazione logica.
Davvero, non esiste.
Beh.
Arriva a casa.
Entra.
Fa qualche passo nel corridoio.
E di punto in bianco cosa si trova a pochi centimetri dal suo naso?
La mia tenda, o meglio, a detta sua: "Un lenzuolo bianco, molto sinistro, sospeso in aria come per magia".
E secondo voi quale pensiero gli è balenato per la testa in quel momento?
"Oh mio dio, fammi capire bene che cazzo è 'sta roba che mi trovo davanti"?
"Oh mio dio, la devo smettere di bere"?
No, macché.
Lui ha pensato "E sticazzi, un fantasma!!!!!"
Ne seguì una scena degna della peggiore pellicola horror, low cost di tutta la storia del cinema. Altroché "Paranormal Activity".
Con il terrore dipinto negli occhi, quella povera anima di mio fratello, non s'arrese al suo triste destino ma reagì.
E iniziò a prendere a calci il fantasma.
O meglio, iniziò a prendere a calci la mia tenda.
Quando si accorse che il materiale che si trovava davanti non era poltergeist ma un fottutissimo lenzuolo su cui era avvolta l'asta del microfono-giocattolo di sua sorella quattrenne, ormai il gioco era fatto.
L'asta era spaccata in due.
Sicché l'idiota, resosi finalmente conto di quanto fosse idiota, decise di far sparire il corpo del reato e se ne andò a dormire.
Il mattino seguente, io ero felicissima e non vedevo l'ora di buttarmi dentro la mia tenda.
Immaginate la mia faccia quando arrivata in corridoio vedo l'amplificatore, il microfono, ma non la tenda.
Il pomeriggio, quando finalmente l'idiota, dopo la notte brava a base di alcool e lotte con i fantasmi, si alzò dal letto e ci degnò della sua presenza, avvenne la confessione:
"Scusami, mi devi scusare tantissimo. L'asta del microfono te l'ho rotta io. l'ho dovuta buttare L'ho presa a calci per sbaglio"
"L'hai presa a calci per sbaglio?"
"Pensavo fosse un fantasma"
"Un fantasma???"
"Mi sono spaventato tantissimo"
Una bambina che si sente dire così dal fratello diciannovenne cosa deve pensare?
"In che cazzo di famiglia sono finita?"
"C'è un numero verde preciso da chiamare in questi casi?"
"Se mio fratello vede i fantasmi, mia sorella vola sui mini-pony?"
"In 'sta cazzo di casa non puoi fare niente, manco tenere una merda di tenda in corridoio"?
No, a me quella storia mi fece schiattare dalle risate.
E finì tutto bene, con mio fratello che mi prometteva di ricomprarmi un microfono nuovo il prima possibile.
Siccome però mò sono 25 anni che aspetto, a questo punto sarei proprio curiosa di ripetere l'esperienza, riprendere il tutto e metterlo su youtube.
Muahahahahaha!!!!
Morale della storia: larga la foglia, stretta la via, se vedi un fantasma controllati l'alcolemia
P.S.: Ma la cosa più divertente di tutte sapete qual è? Che alla fine in una tenda vera e proprio non ci sono mai stata, ci credete?
Il pomeriggio, quando finalmente l'idiota, dopo la notte brava a base di alcool e lotte con i fantasmi, si alzò dal letto e ci degnò della sua presenza, avvenne la confessione:
"Scusami, mi devi scusare tantissimo. L'asta del microfono te l'ho rotta io. l'ho dovuta buttare L'ho presa a calci per sbaglio"
"L'hai presa a calci per sbaglio?"
"Pensavo fosse un fantasma"
"Un fantasma???"
"Mi sono spaventato tantissimo"
Una bambina che si sente dire così dal fratello diciannovenne cosa deve pensare?
"In che cazzo di famiglia sono finita?"
"C'è un numero verde preciso da chiamare in questi casi?"
"Se mio fratello vede i fantasmi, mia sorella vola sui mini-pony?"
"In 'sta cazzo di casa non puoi fare niente, manco tenere una merda di tenda in corridoio"?
No, a me quella storia mi fece schiattare dalle risate.
E finì tutto bene, con mio fratello che mi prometteva di ricomprarmi un microfono nuovo il prima possibile.
Siccome però mò sono 25 anni che aspetto, a questo punto sarei proprio curiosa di ripetere l'esperienza, riprendere il tutto e metterlo su youtube.
Muahahahahaha!!!!
Morale della storia: larga la foglia, stretta la via, se vedi un fantasma controllati l'alcolemia
P.S.: Ma la cosa più divertente di tutte sapete qual è? Che alla fine in una tenda vera e proprio non ci sono mai stata, ci credete?