lunedì 8 aprile 2013

Breve parentesi milanese

Sono approdata a Milano in una fredda e autunnale serata di fine marzo.
Quando sono scesa dal treno ho scritto a mia cugina su facebook chiedendole di portarmi una borsa dell'acqua calda, una coperta e della grappa.
Probabilmente lei pensava che stessi scherzando, peccato che io mi stavo assiderando sul serio.

Sono stata accolta da un parentado ammalato e semi-moribondo con picchi di febbre ai 39.
Pensavo il pranzo pasquale sarebbe stato a base di virus e sputi di starnuto.

E invece  no.


Noi abbiamo potuto gustare uno di quei piatti che tanto richiamano la "primavera che brilla nell'aria e per li campi esulta": polenta e puntine al sugo.



In questa settimana passata a Milano:

1) Ho letto come se non ci fosse un domani. Finito "Ave Mary" della Murgia sono passata a "Come un romanzo" di Pennac (libro che dovevo regalare e che alla fine mi sono tenuta io) Poi ehm.. da Pennac poi sono passata a "Cinquanta sfumature di grigio". Tengo a precisare che questa parabola discendente ha il suo perchè.

2) Ho lavorato per circa un'oretta. Sono passata al bar dove lavoravo prima, per risolvere alcune piccole questioni burocratiche. Ho rivisto ex colleghi ed ex clienti. Baci, abbracci, affetto a non finire. Ho dato una mano ad una mia collega che era rimasta da sola.
Ero felice.

 3) Ho rivisto amici e parenti con gioia infinita e ho rubato scatti mentre vagabondavo qua e là da una casa all'altra.






4) Ho rivisto altri amici sentendo una grande pena per loro. Ti rendi conto ancora una volta che purtroppo ci sono persone che non impareranno mai a prendersi cura di sè. E tu non ci puoi fare niente.

5) Ho rivisto Salsiccia, il mio super mega pro-nipotino di un anno. Mi ha fatto una bella sorpresa perchè mi è venuto incontro camminando. L'ho preso in braccio e lui ha iniziato a ciucciarmi in capelli. Sono passata da liscia a mossa nel giro di un quarto d'ora.

6) Ho fatto foto e video in giro per il paese dove abitavo con il mio smartphone. Il tutto è nato da un'esplicita richiesta di un mio amico: "Dai, fai qualche video, così vedo dove hai vissuto per 28 anni". Ho iniziato riprendendo il panorama che si ammira dalla finestra della casa in cui ho vissuto per anni. Peccato che c'era vento e mi è arrivata la persiana in testa. Il resto è meglio se ve lo risparmio. Mi sono sentita come Pif, solo molto più idiota. Certo che però il mio paesino è proprio bello.





7) Causa freddo intenso, mio nipote più grande, il figlio diciannovenne di mio fratello, m'ha prestato prima e regalato poi una sua felpa a quadri, rossa, taglia extra-large. È calda e morbida, mi ci sono affezionata immediatamente. Qualcuno diceva che mi faceva sembrare una boscaiola, qualcun altro invece che mi conferiva un look grunge molto anni '90. Qualche sera dopo, mentre ero da un'amica e indossavo proprio quella felpa, su Mtv trasmettevano il vide di "Smells like teen spirit". Era il cinque di aprile. L'anniversario della morte di Kurt Cobain e io me ne ero completamente scordata. Vi lascio con quella che è una delle mie canzoni preferite dei Nirvana.





4 commenti:

  1. Che bella questa parentesi... c'è un senso di leggerezza e distensione rispetto ai post precedenti.
    Spero tu abbia passato qualche giorno sereno.
    Un abbraccio.

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  2. Ciao Sea! Si sono stata proprio bene in questi giorni. Spero di contnuare così!Tu stai bene? Ti abbraccio.

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  3. Cucciola, io sto bene... Sono stata senza internet per un po'. Baciotti.

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    1. L'importante è che stai bene e che ogni tanto ci si riesce a sentire :)))

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