Carico di promesse, ma senza nessuna certezza.
Mi sento come se avessi ancora quei diciassette anni che non ho mai vissuto pienamente, come se ancora fosse tutto possibile.
L'onnipotenza che non è onnipotenza, perchè l'ambito in cui si giocano tutte le svariate possibilità è talmente vasto che mi ci perdo dentro solo a guardarlo.
Poi mi ricordo che sono in Italia, che è il 2013 e allora lo sconfinato orizzonte che mi immagino si riduce sensibilmente.
Vabbè.
Sto conoscendo diverse persone, ognuno mi sta dando qualcosa. Osservo gli altri, le emozioni che mi trasmettono e quelle che mi si smuovono dentro e capisco dove voglio andare a parare. La vita che mi voglio costruire, il tipo di persone che vorrei avere accanto.
Mi serve anche per capire cosa invece non mi va. Cosa assolutamente voglio escludere dalla mia esistenza.
E ciò implica a volte un entusiasmo che poi si dissolve. Implica un allontanamento. Implica insomma che ti danno della stronza.
Ho sempre avuto paura di sbagliare. Adesso invece è una necessità. A me dispiace ma io non posso farne a meno.
E così la mia vita va avanti, tra sbalzi d'umore incertezze e voglia di spaccare il mondo.
Due sono gli aspetti fortemente positivi di questo periodo.
Il primo è la progettualità. Gettato la sconforto per quello che ho perso, sto iniziando a fare come la formichina che mette da parte, non in vista dell'inverno, ma in vista di una vita più piena.
Il secondo sono le risate.
Erano anni che non ridevo così, da lacrimoni proprio.
E tutto grazie a tutta una serie di fortunate coincidenze.
Un pomeriggio, mentre stavo camminando, ho incontrato lei
Adesso devo solo trovare qualcosa di carino da scrivere sul culo della Carlotta, così mi diventa famosa anche lei.
L'altro giorno invece ero in spiaggia, quando ad un certo punto mi sono girata su un fianco e ho visto che poco lontano da me c'era un maiale.
No, maiale non sta per marpione. Per maiale intendo proprio l'animale.
Indossava una pettorina e zampettava qua e là, stando sempre accanto ad una ragazza che poi gli ha messo il guinzaglio e l'ha portato sul bagnasciuga.
E lì hanno iniziato a correre. Lei e il maialino. Perchè il porco si sa, ha bisogno della sua attività fisica quotidiana altrimenti ingrassa e diventa nervoso.
Per i primi dieci minuti sono rimasta lì a guardare a bocca aperta, pensando che mia madre mi avesse somministrato di nascosto degli allucinogeni. Poi ho iniziato a ridere. E ho riso da sola come una coglionazza intanto che tornavo a casa.
Non cercavo nemmeno di trattenermi per evitare figure di merda. No, ridevo proprio di gusto.
Non ci credete?
Purtroppo Babe era lontanuccio quando mi sono decisa a prendere in mano il telefono. Peccato.
A breve inizia il tour dell'Emilia Romagna. Sto facendo un elenco dei posti che voglio visitare e fotografare. Potrei anche ritirare fuori la reflex, chissà.
Ho anche ricevuto una proposta di lavoro, non c'è niente di sicuro ancora, ma se dovessi accettare salterebbe il tour dell'Emilia Romagna e potrei anche non dedicarmi più al blog come ho fatto fino ad ora.
Si tratta di un lavoro molto impegnativo, senza prospettiva alcuna, ma impegnativo.
Qui purtroppo però bisogna prendere quello che c'è.