mercoledì 30 gennaio 2013

Regole anti-abbruttimento

Sto per affrontare un periodo della mia vita piuttosto delicato e complesso.
Trasferirmi in una città nuova, tornare MOMENTANEAMENTE a vivere dai miei genitori, cercare un nuovo lavoro, sono tutti eventi troppo stressanti per una creatura delicata, sensibile e vulnerabile come la sottoscritta. Che poi presi e affrontati singolarmente forse un margine di speranza avrebbero anche potuto lasciarmelo. Tutti insieme no. Il risultato rischia di essere la disfatta totale.
Così ho deciso di appuntarmi alcune regole che, se seguite con costanza, mi aiuteranno a mantenere uno stato psicologico se non ottimale almeno vagamente accettabile.

  • Vivere la presenza dei miei genitori non come una mannaia piantata dietro la schiena ma come un supporto emotivo ed economico. Mio padre è di malumore? Io mi chiudo a crisalide evitando di essere contagiata dalle sue ondate di pessimismo. Mio padre è di buonumore? Me lo porto al bar, così dopo un paio di spritz che ovviamente pagherà lui, torneremo a casa felici e contenti.Mia madre, che a differenza di mio padre è innocua, la potrò sfruttare per imparare a cucinare decentemente e a gestire una casa (sempre che lei negli ultimi 10 anni abbia imparato a farlo)

  • Ascoltare musica:  quando sarò a casa il pc sarà sempre acceso con della musica di qualità in sottofondo. E farò anche lunghe passeggiate in spiaggia con gli auricolari alle orecchie. La musica è vita. E siccome in certi momenti avrò la vitalità di un bradipo in stato comatoso, ne avrò bisogno. Il massimo sarebbe riuscire a convincere mia madre a fare le pulizie ascoltando gli Iron Maiden o mettere i Butthole Surfers a tutto volume mentre vado in giro per Ravenna in macchina con mio padre. Figata.

  • Affidarmi a tutto ciò che può nutrire e distrarre la mia mente: libri, film e telefilm. Me lo dovrò ricordare sempre. Perché poi immancabilmente arriva il giorno in cui ti senti sovrastata dagli eventi e ti ritrovi lì che ti costa fatica perfino muovere l'alluce del piede sinistro. E in siffatte condizioni pensi a tutto tranne che magari guardare "Sex and the city" è una gran botta di vita o che leggere ti riempie le giornate.

  • Mangiare in modo sano ed equilibrato: Noi siamo quello che mangiamo e io non voglio essere un fagotto di grassi saturi condito con additivi e conservanti. Quindi dico si alla frutta e alla verdura. Si a cucinare qualche manicaretto sfizioso una volta alla settimana. Si a qualche cena o pranzo fuori. Stop agli aperitivi e all'uso smodato di carboidrati. La prossima volta che ho bisogno di affetto, anziché farmi una carbonare, abbraccio Pippo, il mio pupazzo preferito dal 1984. Che tanto mi dà più soddisfazione lui che certi uomini che conosco.

  • Viaggiare, viaggiare, viaggiare: Ovviamente finché non trovo lavoro col cazzo che viaggio.Nel frattempo posso però dedicarmi a visitare per benino la Romagna. Fare giusto qualche gita nel fine settimana, spingermi fino all'Emilia, alle Marche, alla Toscana. E fare tante foto, così tante da mandare in tilt perfino Instagram.

  • Uscire e conoscere più gente possibile: non è che posso subito trovare persone con cui entrare in sintonia perfetta. Lo so. L'importante però è darsi un po' al mondo. Che poi il mondo ti torna indietro. Certo, poi bisogna vedere in che modo, se di striscio, sul coppino o tra i denti. Io però non ci voglio pensare e sono convinta che incontrerò tante persone stimolanti.

  • Fare tanto esercizio fisico: andare a correre, andare in bici, fare sesso con regolarità. Ecco, questa è tra tutte la regola più difficile da mettere in pratica. Non amo molto l'esercizio fisico a parte il sesso. E per fare sesso in modo decente non posso affidarmi a Pippo. Quindi...

La lista è pronta, appena riesco la stampo e me la appendo sul frigorifero.


2 commenti:

  1. Cara Lilly,
    non sai quante volte ho fatto i buoni propositi e alla prima crisi familiare o personale sono ripiombata nella routine. Purtroppo è così dura riuscire a "staccare" da quello che ci fa male quando è parte della nostra vita da troppo tempo.
    Io sono dovuta scappare di casa, sono dovuta andare a vivere lontano dalla famiglia che mi ingrigiva per capire che non ero io quella grigia.Da allora sono passati quasi 5 anni e solo da un anno e mezzo sto riuscendo negli obiettivi prefissati.
    Ti auguro di perseguirli tutti e di arrivare ad una tua serenità interiore in un tempo più breve del mio. Fissa un obiettivo principale e non mollarlo, procedi così e vedrai che gli altri arriveranno a tempo debito e con metà dello sforzo.
    Un abbraccio.

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  2. Grazie di cuore Sea. Il problema, come dici tu, è riuscire a staccare e far emergere quelle parti vitali che comunque ci sono. Anche io non ho mai avuto un gran rapporto con i miei genitori, ho smesso di vivere con loro a vent'anni. All'epoca avevamo tanti problemi che ci ingrigivano. Adesso sembra che la ruota sia finalmente girata. E io voglio pensare che c'è tanto da vivere e tanto da stare bene insieme, per come mi sento adesso non voglio permettere a niente e nessuno di turbarmi e ingrigirmi. Non è facile, bisogna guardare avanti. Ricambio l'abbraccio, a presto.

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