domenica 27 gennaio 2013

Sigarette, chili di troppo e alcool

Quando ero adolescente e affogavo i miei dispiaceri nell'alcool, m'ammazzavo di sigarette e c'avevo il sex appeal di un comodino, non avevo nessuno in cui riconoscermi. Oddio, a dire il vero mi riconoscevo in tante persone.
Tipo la cassiera stonata del supermercato dove andavo a prendere il latte o quell'anima persa della mia amica che stava messa peggio di me. Non mi sentivo onorata di questo però.
Leggere libri e vedere film non mi aiutava di sicuro.

Avevo nove anni quando ho visto per la prima volta "Via col vento" e ci ho lasciato il cuore.


Rossella O'Hara.
Da ragazzina volevo essere come lei.
Gran gnocca, piena di vita, grintosa, circondata da uomini che non potevano sottrarsi al suo fascino.
Io ero tutto, tranne che gnocca, piena di vita e grintosa. Ero circondata da uomini, quello si. Peccato che non mi cagava nessuno.
Fossi stata in lei non sarei arrivata neanche al secondo tempo. La moglie dell'uomo che amo sta per partorire? Fuori impervia la guerra e io devo portare in salvo lei e il marmocchio? Ma col cazzo!
Io avrei abbandonato Melania e me ne sarei andata nei campi di cotone a lasciarmi morire.

Seconda, ma non per importanza, Lux de "Il giardino delle vergini suicide".




Ecco, Kristen Dunst quando schiatterà dovrebbe essere spedita dritta dritta all'inferno. La sua colpa? Semplicemente questo, è troppo figa.
Io mi mettevo davanti allo specchio e imitavo il suo sguardo nella scena in cui viene letto ad alta voce il diario di Cecilia.
Ero antiestetica quanto il piede di un tedesco con il calzino sotto il sandalo  e femminile come Diego Armando Maradona. Cercavo almeno  di fare l'occhiolino ma non riuscivo nemmeno a tenere aperto un occhio si e uno no.
Lei era una disadatta che viveva in una famiglia disfunzionale. Io ero una disadattata con due genitori rompicoglioni, non avevo il diritto di essere magra e figa pure io?

E passiamo alla mia terza eroina dell'età mia nuova, anzi passiamo all'eroina vera e propria: Christiane Vera Felscherinow, in arte Christiane F.




Avevo tredici anni anche io quando ho letto per la prima volta "Noi i ragazzi dello zoo di Berlino".
All'epoca sentivo la sua anima affine alla mia, tanto che avrei voluto iniziare a drogarmi anche io. Non mi sono data all'eroina per quattro motivi sostanziali:
1) Mio padre non me lo avrebbe mai permesso.
2) Verso la fine degli anni '90 non c'era poi così tanta eroina in giro
3) Se anche ci fossero stati degli eroinomani nel mio paese di sicuro non avrebbero cagato me.
4) La vita da eroinomane sarebbe stata troppo stressante per me.

Niente, mi sentivo tagliata fuori, disorientata. Non mi sentivo rappresentata.
Poi un giorno, a ventidue anni, quando ero in crisi con il mio ex moroso incontro lei.




Non che "Il diario di Bridget Jones" sia chissà quale film (Il libro da cui è tratto poi è davvero noioso) ma ha avuto il pregio di farmi capire che allora non ero l'unica stronza che aveva qualche problema con l'alcool, compensava le carenze affettive col cibo e campava collezionando una figura di merda dietro l'altra.
Ed ero felice! Felice perché avevo finalmente qualcuno in cui riconoscermi e perché a differenza di Bridget ero giovane e c'avevo una vita davanti e potevo ancora migliorare. E c'avevo anche un fidanzato, un po' balengo ma c'era.
Adesso ho quasi 30 anni. Sono single.
Ho smesso di fumare, è vero. Peccato che ogni tanto quando mi viene voglia di sigarette mi compro un pacchetto che di solito mi schiumo nel giro di una serata.
Amo i carboidrati in qualsiasi forma essi si manifestino. E anche la carne, soprattutto se di maiale. Il pesce pure. Se crudo ancora meglio.
Ma ve l'ho già detto quanto mi piacciono i carboidrati?
Quando esco mi capita di bere troppo e fare figura di merda.
Chi mi vuole bene si preoccupa e mi fa notare che per trovare un moroso dovrei essere più fine, usare un linguaggio meno sboccato e imparare a stare a tavola come si deve.

Sono preoccupata per questo?
A volte un pochino.
Di solito non me ne frega un emerito cazzo.
Non ho paura di essere mangiata dai cani alsaziani. Sono io che mi mangio loro.

P.S. Secondo me Renée Zellweger con qalche chilo in più stava decisamente meglio che adesso.

4 commenti:

  1. Ihihih...odio il modello di donna anoressica: evviva le forme morbidose, evviva i chili di troppo, evviva le delizie della cucina!
    Concetto che avevo tra l'altro espresso nel post "canoni estetici in albolandia"
    Buona serata, ciauuuu:)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai perfettamente ragione, quasi tutti gli uomini che conosco mi dicono che le curve sono importanti se non fondamentali. Il problema è che non ci si può ammazzare di cibo e basta, bisogna anche mantenersi in buona salute. Vado a leggermi il post! Ciao e buona giornata!

      Elimina
  2. Rossella O'Hara per sempre. Lei e' il modello irraggiungibile...e poi quel vestito fatto con le tende, dio mio, un giorno ci provo anche io! (e tranquilli, vi avverto, cosi' ve ne state chiusi in casa!)
    certo, innamorarsi di quel metrosexual del biondino quando aveva a disposizione il Manzo. bah.
    e allora consoliamoci, manco lei era perfetta!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ashley era un biondino scipito con la faccia da pirla, cosa ci trovasse Rossella lo sa solo lei. D'altra parte pure io ho perso la testa per certi catorci all'epoca. Mmm...forse dopo il trasloco potrebbero avanzarmi delle tende. Rosse. Se ci riesco posto tutto il procedimento step by step. Ciao Eli!

      Elimina