martedì 12 febbraio 2013

Ravennate DOC

Sabato mattina ho rassicurato la Carlotta, le ho detto di stare tranquilla e di non avere paura, le ho fatto capire che anche se il viaggio che la aspettava sarebbe stato lungo, lo avrebbe comunque affrontato insieme a me.
Poi l'ho caricata come un mulo e me ne sono andata a mangiare.

Alle tre arriva mio fratello (mia cognata ha disertato dicendo che forse una figura maschile sarebbe stata più appropriata. "Che ne sai? Magari si buca un'altra gomma, magari esplode davvero il motore, magar muore qualcuno". Io ovviamente mi sono tastata per benino la tetta sinistra e ho accettato di buon grado il cambiamento di programma)
Siamo partiti alle tre e mezza con mia cognata che agitava il fazzoletto in aria e ricordava a mio fratello, che guidava, di andare piano.

Io, che non dormivo da almeno due giorni, mi sono abbiocata a Rho, poco prima di entrare in autostrada.
Ad un certo punto, nel dormiveglia, ho inziato a percepire delle strane vibrazioni. Vibrazioni sempre più frequenti che ad un certo punto si sono dissolte nul nulla.
Nell'aria un vago odore di gremo.
Mi sveglio del tutto e mi vedo sulla Carlotta che schizza come una scheggia impazzita nella terza corsia della tangenziale.

"Va che roba ... hai visto che dopo i 150 non vibra più?"
Mi giro e guardo mio fratello con gli occhi sbarrati: "Dopo i cosa scusami?"
"Dopo i 150"
Reprimo un conato di vomito guardo la lancetta del contachilometri che è puntata esattamente sui 160.
160.
La mia Carlottina che dopo gli 80 prende paura.

Quand'è che voi maschietti capirete che le automobili non sono un cazzo di prolungamento del vostro cazzo di pene (scusate il gioco di parole)?
E anche se lo fossero ma c'è proprio bisogno di andare a duecento all'ora?
Ma quand'è che durante le lezioni di educazione sessuale inizieranno a spiegarvi non solo si indossa un profilattico ma anche e soprattutto come si usa il tronchetto della felicità?
Vabbè siamo arrivati a Ravenna in anticipo di circa tre ore rispetto a quanto avevo previsto.
La Carlotta me la sono giocata, non credo che di riprenderà più.

Sto trascorrendo i miei inutili giorni a distribuire inutilmente curricula e a sistemare le mie cose nella -poco equipaggiata di mobili- stanza che i miei genitori hanno messo gentilmente a disposizione.

Io qui non conosco nessuno,  mi mancano i miei amici, mi sento da sola.
Domenica pomeriggio sono andata a farmi una passeggiata in spiaggia.
All'inizio ho beccato una coppia che limonava duro.

"Ragazzi, posso unirmi a voi?Che ne dite?"
Niente. Non mi hanno sentita. O forse hanno fatto finta di non sentirmi.

Poi ho visto un cagnolone di stazza enorme che mi è corso incontro, non per mangiarmi ma per farmi le feste.
"Ma ciao cagnolone!Vieni qua, fatti accarezzare un po' "
"Zeus, lascia stare la ragazza, vieni qua"
"Ma figurati a me non da assolutamente fastidio anzi..."
"Zeus, ti ho detto di venire qua!"
Va bene, ok, ciao Zeus è stato bello finchè è durato, quando vai a casa a quello stronzo del tuo padrone mangiagli le ciabatte.


Stamattina è stata un po' più movimentata del solito: sono andata in comune a fare il cambio di residenza, adesso sono una ravennate anche io. Wow.

Per il resto leggo e scrivo, faccio sempre un milione di foto che qui allego.
E aspetto tempi migliori.

 
Il bagagliaio della Carlotta
Tramonto in autostrda

Io e Carlotta in autostrada. "Verso l'infinito e oltre"


Tramonto in autostrada 2


E finalmente il mare


9 commenti:

  1. Un abbraccio Lilly, vedrai che ti divertirai. Il primo giorno è sempre duro!!

    In bocca al lupo per la tua nuova avventura!

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    1. Veramente non quello che ho descritto non era il primo giorno ma un sunto dei primi quattro giorni diciamo...Grazie per l'incoraggiamento, andrà tutto bene, lo so...e che crepi il lupo!A presto Sea..

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  2. Ah, il luogo dimenticato da cui scrivi... sarebbe ravenna? :)))))
    E io che mi pensavo una capanna nei boschi...

    Comunque, basta con questa storia del maschilismo: chissà quanto ha goduto la Carlotta finalmente tra le mani di un uomo vero, tsé!

    Ravenna... ravenna... Conosco qualcuno di Ravenna, se continui a sentirti sola se proprio vuoi ti faccio avere qualche numero di telefono :)

    ps: smetti di importunare le coppiette!

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  3. Ah ah ah!!!Mi hai fatto morire dal ridere con il tuo commento!!!Che c'è di male a importunare le coppiette scusami?Nella vita bisogna "lanciarsi", no? Davvero conosci qualcuno a Ravenna?

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    1. Oddio, è da un po' che non li sento e non so se siano ancora lì, ma posso provare a informarmi.

      Niente di male, anzi ;)

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  4. Tieni duro :-)
    A rigurado di San Valentino di cui non me ne è mai importato nulla, ma la cosa più paradossale se vogliamo definirla così che mi è accaduta è che dopo che io e mio marito abbiamo deciso di separaci, dopo qualche mese ha trovato casa e il giorno che lui è andato via era proprio il 14 febbraio :-),memorabile.

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    1. Grazie anche a te Carolina!Io non so come l'hai vissuta tu..comunque dopo che lui mi ha lasciata è stato davvero strano. Perchè si, ho sofferto parecchio ma sono rinata. E tu? Come hai reagito?

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  5. noi lo abbiamo deciso insieme, ma idem sono rinata, e questa sensazione è sempre sempre presente quando si vivono le cose nel modo giusto, paradossalmente quando un legame ti slega ciò che si prova è un misto di sofferenza per il passato,per ciò che si lascia ma lo sguardo è verso il fututo,immerso nel presente, una sensazione di libertà e forza accumunate, il comprendere che si! Si riesce a reggersi in piedi anche da sole.
    Ciao

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    1. P.s ed è proprio quel rendersi conto di reggersi in piedi da sola, di vivere bene la propria vita anche da sola, almeno per quel che mi riguarda,ho visto un altro volto dell'amore...confermando tutti i miei dubbi su cosa sia una rapporto di coppia, su come si manifesta davvero l'amore.

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