Ha appena iniziato a parlare, dice mamma, nonno, nonna, tata. Suo papà non lo chiama papà ma lo chiama per nome perché così lo chiamano tutti.
Non ne vuole sapere di camminare.
Qualcuno dice che è un lazzarone, qualcuno dice che stare in piedi gli fa paura. Per me ha talmentetanto lardo addosso che le cosce e il culo gli pesano troppo.
Ha questa fissa strana per icapelli lui, gli piace ciucciarli.
Da quando la sua mamma ha smesso di allattarlo poi è diventata una mania. Lo prendi in braccio, ti appoggia la manina sull'incavo del collo, con l'altra afferra una ciocca e succhia. Ed è bello stare lì così, io e lui, abbracciati stretti. Sento che per quei pochi minuti siamo in simbiosi perfetta.
Salsiccia, tecnicamente parlando sarebbe il mio pro-nipotino, il figlio della Mimi, la figlia di miasorella.
Lo so, è complicato. La mia è una famiglia complicata.
Mimi ha ventitré anni, cinque in meno di me, nonostante la giovane età però è davvero una delle mamme migliori che io conosca.
Premurosa e attenta. Mai oppressiva né iperprotettiva. Affettuosa, tanto affettuosa.
Ed è successo tutto in fretta. Un giorno siamo fuori a cena insieme a tracannare giù un bicchiere divino dopo l'altro sparando cazzate a raffica. Il giorno dopo, boom,te la trovi lì con la panza. E tu sai che dentro la panza c'è un bambino, cazzarola.
Non ho avuto difficoltà a salutare amici e parenti prima di andare via. Quando i legami sono forti la lontananza non ti spaventa. Con Mimi e Salsiccia però è un pochino diverso.
Quando ci pensavo, un po' mi sentivo gli aghi in gola.
E invece no.
È stata una gran bella serata. Io e Mimi fin da quando eravamo bambine, ci siamo sempre fatte tante grasse risate. E quando le cose andavano male noi ridevamo ancora piùforte.
Eravamo capaci di scherzare. Di prendere, di prenderci in giro. A volte eravamo francamente troppo sboccate, lo ammetto, quasi strafottenti.
C'era però qualcosa di importante e fondamentale in quello che facevamo ed era il vedere la realtà per quello che era, con ogni sua manchevolezza e difetto.
Poi tanto ci bastava veramente poco per condirla con l'ironia.
il nostro "arrivederci" è stata una serata passata, come alsolito, a sparare cazzate a raffica. Senza vino però. Con Salsiccia che gattonava in giro per casa e che ogni tanto cercava si sfondare il vetro del soggiorno.
Non mi fa paura lasciarli.
ci vedremo ancora, certo un po' meno di prima.
E poi c'é Skype.
Spero che a Salsiccia non passi troppo in fretta la mania dei capelli..
Le persone a cui vuoi bene e che ti ricambiano, ci saranno sempre, anche se andassi in capo al mondo!
RispondiEliminaGrazie Sea!Ci si vedrà di meno, ma si starà insieme con più gusto. Quello che conta non è la quantità del tempo che si passa insieme ma la qualità. Ti abbraccio.
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