mercoledì 6 febbraio 2013

Salsiccia

Salsiccia ha appena compiuto un anno. Suo nonno ha iniziato a chiamarlo così per un semplice motivo:è grasso.
Ha appena iniziato a parlare, dice mamma, nonno, nonna, tata. Suo papà non lo chiama papà ma lo chiama per nome perché così lo chiamano tutti.
Non ne vuole sapere di camminare.
Qualcuno dice che è un lazzarone, qualcuno dice che stare in piedi gli fa paura. Per me ha talmentetanto lardo addosso che le cosce e il culo gli pesano troppo.
Ha questa fissa strana per icapelli lui, gli piace ciucciarli.
Da quando la sua mamma ha smesso di allattarlo poi è diventata una mania. Lo prendi in braccio, ti appoggia la manina sull'incavo del collo, con l'altra afferra una ciocca e succhia. Ed è bello stare lì così, io e lui, abbracciati stretti. Sento che per quei pochi minuti siamo in simbiosi perfetta.


Salsiccia, tecnicamente parlando sarebbe il mio pro-nipotino, il figlio della Mimi, la figlia di miasorella.
Lo so, è complicato. La mia è una famiglia complicata.
Mimi ha ventitré anni, cinque in meno di me, nonostante la giovane età però è davvero una delle mamme migliori che io conosca.
Premurosa e attenta. Mai oppressiva né iperprotettiva. Affettuosa, tanto affettuosa.
Ed è successo tutto in fretta. Un giorno siamo fuori a cena insieme a tracannare giù un bicchiere divino dopo l'altro sparando cazzate a raffica. Il giorno dopo, boom,te la trovi lì con la panza. E tu sai che dentro la panza c'è un bambino, cazzarola.


Non ho avuto difficoltà a salutare amici e parenti prima di andare via. Quando i legami sono forti la lontananza non ti spaventa. Con Mimi e Salsiccia però è un pochino diverso.
Quando ci pensavo, un po' mi sentivo gli aghi in gola.


E invece no.


È stata una gran bella serata. Io e Mimi fin da quando eravamo bambine, ci siamo sempre fatte tante grasse risate. E quando le cose andavano male noi ridevamo ancora piùforte.
Eravamo capaci di scherzare. Di prendere, di prenderci in giro. A volte eravamo francamente troppo sboccate, lo ammetto, quasi strafottenti. 
C'era però qualcosa di importante e fondamentale in quello che facevamo ed era il vedere la realtà per quello che era, con ogni sua manchevolezza e difetto. 
Poi tanto ci bastava veramente poco per condirla con l'ironia. 

il nostro "arrivederci" è stata una serata passata, come alsolito,  a sparare cazzate a raffica. Senza vino però. Con Salsiccia che gattonava in giro per casa  e che ogni tanto cercava si sfondare il vetro del soggiorno.
Non mi fa paura lasciarli.
ci vedremo ancora, certo un po' meno di prima.
E poi c'é Skype. 

Spero che a Salsiccia non passi troppo in fretta la mania dei capelli..

2 commenti:

  1. Le persone a cui vuoi bene e che ti ricambiano, ci saranno sempre, anche se andassi in capo al mondo!

    RispondiElimina
  2. Grazie Sea!Ci si vedrà di meno, ma si starà insieme con più gusto. Quello che conta non è la quantità del tempo che si passa insieme ma la qualità. Ti abbraccio.

    RispondiElimina