mercoledì 17 luglio 2013

Il diritto di offendere

Allora, se sei disoccupato è una merda.
Se lavori è peggio.
Perché c'è un piccola problema di cui si parla poco e lo si lascia sempre un po' lì.
Il mondo del lavoro oggi non è fatto solo di contratti a termine, stipendi da fame (sempre quando e se ti pagano) e tanto, tanto sudore.
Magari fosse solo quello.
Che uno anche con una laurea sul groppone farebbe di tutto pur di portare a casa quattro soldi (e il prossimo che si permette di dire che siamo bamboccioni e che non dobbiamo fare gli choosy se la deve vedere con me personalmente, che sono disposta a metterci faccia, nome e cognome)

Oggi voglio parlare del clima che impesta certi ambienti e di come certi datori di lavoro godano immensamente nell'avere il coltello dalla parte del manico.
Quando tempo fa Joker ha scritto "O fai lo schiavo o stai a casa sperando che qualcuno ti mantenga", ha usato proprio la parola giusta: schiavo.
Essere schiavi non significa solamente essere malpagati e doversi fare il mazzo a tarallo.
Essere schiavi significa che mentre tu sei lì che il mazzo a tarallo te lo stai facendo, c'hai qualcuno che ti continua a gridare dietro. Che tanto qualsiasi cosa fai, non va mai bene. E si permette perfino di offendere.
Perché viene pretesa la PERFEZIONE. A volte l'IMPOSSIBILE proprio. Tanto se te vai tu ce ne sono altri mille pronti a sostituirti.

E ne sento tantissime di persone ultimamente che tornano a casa dal lavoro psicologicamente a terra  per colpa di certi simpatici datori di lavoro che riversano i loro impulsi sadici sui dipendenti. Perchè è di questo che si tratta alla fine: sadismo, puro e semplice sadismo.
Persone che vengono trattate come merdacce dal capo di turno. Quando magari il capo di turno lavora in un fottutissimo fast food o in un negozio di intimo.
Capisco che molte aziende ultimamente facciano fatica, che sono oberate dalla tasse.
Ma questo non significa che tu, oh stronzo elevato all'ennesima potenza, te la devi prendere con me. Perché anche io devo portare a casa la pagnotta e mi sto adattando a fare il lavoro che trovo.

Avere dei dipendenti è un diritto ma comporta anche dei dovere. DOVERI.
Il dovere di PAGARE e il dovere di PORTARE RISPETTO PER CHI LAVORA.
E soprattutto avere dei dipendenti non significa avere il diritto di OFFENDERLI .

Ma qui bisognerebbe proprio entrare nella testa dell'italiano medio, vissuto in una cultura maschilisista e patriarcale, che pensa sia normale trattare le persone come oggetti, schiavi appunto, a cui dare ordini.
L'italiano medio non conosce metodi efficaci di comunicazione che non siano basati sul "Tu devi...altrimenti sei una merda".
L'italiano medio non sa che a volte basta un attimo e ci si ritrova ad aver bisogno del "negro di turno" su cui sfogare certi propri incontenibili istinti.
Cosa c'entra il razzismo? C'entra perché è la stessa fottutissima logica di merda.
La logica del poter disporre di qualcuno a proprio piacimento, di poterlo offendere, di poter farci quello che si vuole, anche buttargli addosso tutto il male che si ha dentro.
E li vedi questi piccoli italiani medi. Li vedi sul lavoro. Li vedi in giro con i figli.
Un anno esatto fa ho assistito ad una scena, per me, agghiacciante.
Mamma che tiene per mano la figlia di  quattro o cinque anni.
La bimba inciampa.
La mamma si gira, la guarda e grida: "Asia, ma che cosa cazzo stai facendo? Ma che cazzo combini, deficiente".
Eccola, l'italiana media.
Cosa c'entrano le mamme sclerotiche? È sempre la stessa fottutissima logica di merda. Sempre quella.
La logica del "Io sono genitore e posso disporre di te a prescindere, perché chi comanda sono io, tu sei una merda. E ti insulto pure con rabbia che almeno mi sfogo un po'"

Anche io sono un'italiana media.
La scuola non mi è servita ad un cazzo, ma ad una cosa sì: mi ha insegnato il rispetto per gli altri.
Mi ha insegnato che non si può spogliare chi ci sta vicino della propria umanità. MAI.
E mi ha insegnato che il razzismo e i soprusi sono sbagliati a prescindere.
Qui mi sentite sempre sbraitare e inveire. Ma lo faccio solo contro chi cerca di calpestarmi.
Nella realtà e sul lavoro non mi sono MAI e poi MAI permessa di mancare di rispetto nei confronti di qualcuno gratuitamente. Avrei schifo di me stessa se lo facessi. 
Sono io che sono speciale?
Non credo proprio, anzi sono talmente incattivita col mondo che mi basterebbe poco per aver bisogno del mio "negro di turno".
Lo so e cerco di controllare i miei sadici istinti. perchè sì, li ho anche io e ne ho tanti. Quando mi relaziono con gli altri però cerco di far prevalere l'altra parte, non quella che inveisce, ma quella che ascolta e cerca di comprendere. E che sente amore nei confronti della vita.

E come concludeva Giobbe Covatta nel libro di fiabe più bello che io abbia mai letto durante la mia incasinatissima infanzia (parlo di "Pancreas-trapianto del libro Cuore")

"Larga la foglia, la via è piccolina
contro il razzismo non c'è medicina"

Siamo un popolo di razzisti, con competenze sociali da trogloditi.
O lo prendiamo in culo o ce lo mettiamo agli altri.
Minchia quanto siamo avanti.

P. S.: se pensate che io stia esagerando evidentemente frequentate ambienti più puliti di quelli che frequento io. Consideratevi fortunati perché c'è gente come me che con i trogloditi ci ha a che fare da una vita.

12 commenti:

  1. Sento spesso mariti dire cose molto simili sulle loro mogli :)))))

    Ci sono tante cose come dici tu... Nella mia ci ho a che fare quotidianamente. Ma laddove ci sono trogloditi, ci sono anche tante persone che si battono per cambiare le cose, spesso lasciate sole... ma che comunque non mollano.

    Quando ti senti schiacciare, pensa a queste persone: pensa che c'è chi, oltre a incazzarsi, lotta per cambiare il mondo :)

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    1. Purtroppo Joker, io mi sento impotente. Come si fa ad insegnare il rispetto? Io proprio non lo so. Io riesco solo ad agire su me stessa e al limite su chi mi circonda. E fino ad ora mi è venuto molto più facile insegnare il rispetto ai bambini che non agli adulti. Perché molto spesso gli adulti sono irrecuperabili (o almeno questa è la sensazione che ho avuto io)

      Chi lotta ha tutta la mia più profonda stima perché a differenza mia è riuscito ad uscire dalla paralisi. Io per ora non ci sono riuscita, purtroppo. Purtroppo per il mondo che ha una persona in meno che lotta, purtroppo per me che mi sento schiacciata.

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    2. Ci sono tanti modi in cui puoi partecipare alla lotta: quando lo vorrai davvero e sarai pronta, vedrai che non sarà difficile trovare il modo :)

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    3. Sono assolutamente d'accordo con te Joker, sono ancora troppo presa da questa logica malata del "tutto e subito". Devo imparare ad aspettare, non ce n'è. a presto!

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  2. Direiiiii,che no, non stai esagerando, non lo dico per non beccarmi un va'fanculo, ma vedessi cosa sta succedendo da me, siamo al ritorno del Terzo Reich.
    Un abbraccio :-)

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    1. Ciao Carola! Non ho parole per deifinire quanto sia triste il riferimento al Terzo Reich. Purtroppo però la metafora nazista è venuta in mente anche a me. E ciò significa solo una cosa: siamo messi moooolto male.

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  3. Fin dei conti avere il coraggio di scrverle e denunciarle certe cose è un po' essere nella lotta.
    Conosco il tuo senso d'impotenza, ma non demordere.

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  4. Ciao LILLY mi dispiace sentirti dire ste cose!È verissimo il mondo sta impazzendo schiavo del dio denaro e della sterile apparenza!Mi è capitato sentirmi dire..".se mio figlio non si comporta bene dagli pure uno schiaffo". ..e io..."semmai un giorno dovessi farlo (e ti assicuro di no) ti autorizzo io a darmene uno e anche più di uno!Se dovessi arrivare a tanto me ne andrò a prendermela con i mattoni piuttosto e non con i bambini! !!"E lui non ancora soddisfatto "secondo me le parole non servono molto a volte"e io nel mio ruolo non potevo dirgli "cretino lo vedo" e gli ho detto " mi dispiace ma non la pensiamo proprio allo stesso modo e ti consiglio di ascoltare di più tuo figlio anziché ricorrere alle mani"!!Sai se poteva mi avrebbe fucilata, ma io nel mio piccolo la mia lotta l' ho fatta!Ovvio non puoi prendergli e inculcargli nel cervello quello che per te è giusto, ma neanche rinunciare e stare zitta...prospetta sempre il tuo punto di vista con delicatezza e il sorriso e magari non raccoglierai frutti maturi istantaneamente però ci si augura che l' altro quanto meno rifletta sul fatto che esiste anche un altro kodo di intendere ed affrontare la stessa questione!!
    Difficile difficilissimo ma ancora più difficile rimanere a guardare per noi che siamo guerrieri della luce dentro!!
    Sto we al mare ho incontrato un africano di quelli che ti sfracassano i maroni ogni 2 min per venderti "cabilera, bracciale, ..", ma fatalità proprio con lui la bellezza di 12 anni fa una mattina mi fermai a parlare chiedendogli da dove venisse, cosa facesse,.. e da lì nacque una specie di "amicizia "...ci siamo riconosciuti sabato e vedessi che gioia per entrambi vederci ancora lì a scambiarci pareri, notizie!
    Quanta gente li maltratta o li manda a stendere solo perché rompono e chissà cos'altro...bo io quella mattina ho voluto provare e sono contenta di averlo fatto!:-)
    L'importante è non perdere la speranza di cambiare le cose e sappi che "anche le formiche nel loro piccolo si incazzano" :-D un abbraccio

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    1. Ma ciao carissima!Si, il mondo sta impazzendo ma meno male che ci siamo "noi guerrieri dalla luce dentro" (Mi piace che tu abbia definito anche me così). Sempre meglio di "Bambocciona" o "Laureata senza speranza". Perché poi il problema è che certe immagini infelici un po' ti si imprimono addosso e contribuiscono a farti sentire impotente.
      Ci sono in giro troppi, ma troppi genitori che non capiscono un cazzo. Non è che io voglio mettermi al di sopra degli altri, e fare la figa intenditrice di pedagogia. Ho avuto un'infanzia non felice e per me sarebbe stato molto facile incappare in certi errori. Eppure io mi sono messa d'impegno per cambiare. Forse perché non mi sono mai sentita addosso quel senso di prepotenza, di eccessiva sicurezza che certe persone (vedi il papà a cui fai riferimento tu ad esempio) O forse perché sapevo osservare e ascoltare.
      E non è difficile, è che certe persone sono talmente piene di sè e di pregiudizi che proprio non ce la fanno (o non ce la vogliono fare perchè hanno altre priorità). Se un adulto tira uno schiaffo ad un altro adulto è considerata aggressione. Se lo fa un adulto con un bambino è educazione. Ma possibile che nessuno si rende conto di questa disparità di trattamenti?Incredibile, davvero.
      Guarda, non sai le lotte che ho fatto con certe persone, perché io quando sento certi discorsi sui bambini e anche sugli stranieri mi incazzo come una bestia. Certe persone non capiscono punto. Vabbè. per fortuna non siamo tutti così, quando leggo i tuoi commenti mi sento rincuorata! ti abbraccio!

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  5. Ma grazieee quanto calore nelle tue parole...non ci conosciamo ma proprio per questo è ancora più magico questo rapporto di scambio che avviene tra noi!!
    Appunto non sottovalutare una cosa che hai detto" io so Ascoltare "....ti dirò che fa sempre la differenza e ci rende critici difronte alla realtà e non semplici consumatori di tutta la pappa scaldata che ci viene offerta! !
    Non farti ingabbiare in certe etichette. ..tu hai studiato per te prima cosa e sai solo tu quanti sacrifici hai dovuto sopportare, ma poi la soddisfazione è unica!!Chi parla senza cognizione di causa a me sinceramente fa tristezza. ..il tuo mondo è tuo e solo tuo e difendilo a tutti i costi!!Ogni giorno conserva qualche briciola da portare con te e vedrai che lungo il cammino tutto torna sempre utile!!
    Stringi i denti, anzi stringiamo i denti e scopriremo che non sarà stato tempo perso...la tua dignità e la tua onestà verrà ripagata!!
    Un mega in bocca lupo e che ogni giorno sia migliore... Smack

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    1. http://www.youtube.com/watch?v=lr-gDvpTLE8

      "Ti direi -Hai ancora, voglia di nuotare in questo mare?- Aspettiamo l'aurora, quando i più bei frutti saranno di tutti". Mi hai fatto venire in mente "Vivere il mio tempo" dei Litfiba.
      Stringiamo i denti e andiamo avanti!
      Sbraito sempre come una bestia, ma credimi, ho tanto, tanto amore, calore, sentimenti positivi dentro. A volte sento proprio il bisogno di entrare in contatto con qualcuno che me li tira anche un po' fuori, altrimenti se ne rimangono lì da soli. Non succede sempre, haimé!

      Grazie a te, di cuore. E che 'sto maledetto lupo crepi sul serio!

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