martedì 20 maggio 2014

Nymphomaniac vol. 1

Voi che faccia avete quando fate sesso? E al culmine del piacere?
Ve lo siete chiesti? O forse l'unica idiota sulla faccia della terra che si pone certe assurde domande sono io?
E vi dirò di più.
La risposta mi inquieta abbastanza.
Anche perché un conto è avere un'espressione del genere


O anche una così


Fin qui andrebbe tutto bene.
Ma se io invece avessi un'espressione tipo questa?


O, per l'amor di dio, e se fossi più vicina a quest'altra?

 

Cristo, 'sto Nymphomaniac m'ha aperto gli occhi. Poi chissà, magari mi salvo perché sono donna, e forse le donne in certi momenti si possono lasciar andare ad espressioni esteticamente più aggrazziate.
Comunque.
Questo è un film con i controcoglioni e anche con tanti coglioni. Proprio i testicoli intendo, che se ne vedono davvero tanti visto le numerose scene a sfondo sessuale.
A me personalmente ha lasciato senza parole.
"E allora che cazzo ci scrivi su una recensione se non hai parole?"
Ah non lo so.
La protagonista, Joe è convinta di essere un essere abietto e deprecabile. Anzi il più abietto e il più deprecabile essere presente sulla faccia della terra.
Tanto per cominciare è ninfomane.
Parola che io trovo personalmente orribile. Che se unA scopa qua e là è una pervertita. Se lo fa unO allora gli è concesso tutto.
Il termine poi parla di "smania" ma si dimentica di altri aspetti fondamentali tipici delle dipendenze: la solitudine, il senso di vuoto.
Joe è egoista, bugiarda ("Lo sai che tu sei il primo con cui ho raggiunto l'orgasmo?", poi in realtà forse era il primo della giornata) e di sicuro non pensa minimamente alle conseguenze delle sue azioni, anche quando queste si riflettono sul destino di una famiglia intera.
Finché ad un certo punto scopre che l'ingrediente segreto del sesso è una robaccia strana, un intruglio malefico, chiamata "amore".

"Nelly, io sono Joe!"
Ecco. In un momento di puro delirio mi verrebbe da dire una cosa del genere.
Cioè.
Non sono ninfomane. Almeno, non per ora.
Però che il sesso consenta di esprimere, esprimersi, fare esperienza, sperimentare unione, solitudine, rabbia, vuoto e pienezza, beh, quello mi sembra abbastanza vero.
E sono ben felice di lasciare i giudizi morali a qualcun'altro perché io mi sono stancata abbastanza di averne. 
Ed è vero che fare Sesso -quello con la esse maiuscola, quello con la persona in cui riesci a perdertici dentro- è una delle esperienze per cui vale la pena vivere e anche morire.
E adesso basta che mi viene da piangere.
Comunque, che ognuno scopi a modo suo. E che sia capace di affrontare fantasmi e paure. Magari senza incappare in nessun tipo di dipendenza.

A me il film è piaciuto davvero tanto. Come Von Trier sa giocare con immagini e matafore davvero credo che non lo sappia fare nessuno. Poi, oh, io di cinema ci capisco sostanzialmente poco, quindi se doveste conoscere registi del suo stesso livello ditemelo pure.
Non adesso però che devo vedere il volume due.
E nemmeno dopo che dovrò smaltire prima l'uno che il due.
Magari un'altra volta

2 commenti:

  1. Ueh! ma i tuoi mica leggono il tuo blog, vero? Scostumata :-)))
    Un abbraccio

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    1. Ahahah!!!! Carola, se mio padre dovesse leggere un post del genere credo che mi diserederebbe al volo! Mia madre rimarrebbe schockata. I miei nipoti smetterebbero di chiamarmi zia. E ci voleva però! un abbraccio a te! A presto!

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