Al lavoro ci sarà da impazzire e io non ce la posso fare. Davvero, sono al limite. Psicologicamente ma anche fisicamente.
Mi stanno venendo tutti i disturbi da stress conosciuti nell'arco della mia intera esistenza. E anche qualcuno nuovo. Tipo che la psoriasi non ce l'avevo mai avuta, MAI. Adesso ho una chiazza molto sospetta in un angolo del corpo che fortunatamente d'estate non si vede mai. Il collo. Non dietro, davanti.
Dovrò comprarmi una collana spessa. Parecchio spessa, almeno 15, 20 centimentri.
Ho bisogno di qualcosa che possa darmi la giusta carica e che mi consenta di affrontare questo tre settimane di lavoro intensissimo senza uscire fuori di testa.
La cocaina preferirei evitarla. Dosi eccessive di alcool pure. Tranquillanti e pilloline strane le lascio agli altri.
E a me cosa mi rimane? La filosofia.
Già. La filosofia può aiutare, ci stavo pensando proprio oggi.
Ad agosto ci sarà da ammazzarsi di lavoro? Il tuo capo si rifiuta categoricamente di assumere un'altra persona? Il giorno di riposo settimanale salta? Fisicamente sei talmente a terra che saresti buona giusto, giusto per il bidoncino dell'umido?
Bene, basta fermarsi un attimo, fare un bel respiro profondo e pensare a:
1) Bergoson e il presente che non esiste. Già. Chi cazzo l'ha detto che bisogna stare nel presente? Esistono solo passato e futuro. Il presente è talmente breve che si tramuta, veloce come la luce, nel passato.
Adesso siamo ad agosto? Bene, AGOSTO NON ESISTE.
Poteva esistere prima, come angosciante futuro. Ma ormai che lo sto vivendo, questo tempo di sporco e duro lavoro si sta già tramutando in passato. E io mi sento meglio. (per ulteriori approfondimenti cliccare qui)
2) Marx e la forza della dialettica. Tesi, antitesi e sintesi. Ogni epoca, ogni momento storico contiene in sé quelle contraddizioni che ne determineranno il superamento. Per Marx lo scontro tra forze contrapposte, borghesia e proletariato, tesi e antitesi, avrebbe dato vita ad una società senza classi sociali, la sintesi.
Nel mio caso, la tesi è lo sporco e duro lavoro, l'antitesi sono io, e la sintesi è la nuova epoca della mia vita contrassegnata dall'assenza di soprusi sul lavoro (probabilmente contrassegnata dall'assenza di lavoro punto, ma lasciamo perdere). Il tutto dovrebbe avvenire in modo molto soft, alla scadenza del contratto. Non escludo però una bella rivoluzione, in cui potrei sabotare i mezzi di produzione infilando un limone nel filtro della lavastoviglie e distribuendo i vini della cantina a tutti i disperati che becco per strada in giro per il ravennate.
Ad ogni modo, il presente contiene già i germi dell'epoca futura, anzi, anticipa il futuro.
(Per chi ne volesse sapere di più al di là delle cazzate che scrivo io, guardi qui)
Ergo: agosto è un tempo di così scarsa importanza in vista della sintesi futura che è come se non esistesse,(Per chi ne volesse sapere di più al di là delle cazzate che scrivo io, guardi qui)
Conclusione: AGOSTO NON ESISTE.
3) Pillola rossa o pillola blu? La filosofia di Matrix.
Già, che domanda da un milione di dollari. Fossi stata in Neo, le avrei buttate giù insieme con una Tennent's super. Sa dio che cazzo sarebbe successo.
Ad ogni modo, la realtà che ci circonda è pura illusione. Riuscire a vedere la realtà per quello che è, implica una presa di coscienza amara, tragica e dolorosissima.
Ecco, il mio sporco e duro lavoro fa parte di quella realtà virtuale che non esiste.
Scommeto che, esercitandomi un po', potrei trovare i vari bug di sistema e far saltare in aria la cucina del ristorante. E se diventassi proprio brava, brava, riuscirei a muovermi dietro al bancone a velocità tripla rispetto al normale scorrere del tempo.
Naturalmente poi la possibilità di prendere a calci in culo in slow motion i clienti cagacazzo sarebbe impagabile.
Tutto questo per dire che: IL MIO LAVORO È PURA ILLUSIONE. IL MIO LAVORO NON ESISTE.
Non è nient'altro che il frutto di un programma, di una cazzo di matrice, il matrix, ed in quanto tale può essere capito-compreso-governato-sabotato. E chissene che tanto è tutto finto.
4) Il male è facile da sopportare e se lo diceva Epicuro...
Per supportare la sua tesi adduceva le seguenti argomentazioni:
-se il male è lieve lo si sopporta facilmente e non compromette la felicità
-se il male è acuto, passa velocemente
-se è acutissimo, passa velocemente lo stesso, perché vuol dire che la morte è vicina
(approfondimenti qui)
La prima opzione mi pare troppo blanda, la terza troppo drastica. Io starei sulla seconda.
Sono di fronte ad un male acuto, in quanto tale passa in fretta. Quindi, perché stare a preoccuparsi? Agosto passerà talmente in fretta che è come se non esistesse.
Quindi posso tranquillamente dire che AGOSTO NON ESISTE, IL MIO LAVORO NON ESISTE.
Se agosto non esiste spero solo che durante la seconda metà di settembre il tempo sia ancora decente, così potrò rivalermi con la mia personalissima versione dell'etica kantiana:
"Il cielo stellato sopra di me,
Il mojito dentro di me"
Corri tempo, corri!